LIFE SKILLS sono le competenze trasversali o meglio dette “soft skills”, sono un insieme di abilità capacità, atteggiamenti, motivazioni, valori che emergono quando una persona reagisce alle richieste dell’ambiente in cui è inserita.
In pratica le LIFE SKILLS riescono a trasformare il sapere in una prestazione efficace.
Queste caratteristiche personali e capacità comportamentali non richiedono una sorta di “X factor” innato, ma possono essere acquisite e sviluppate proprio perché indispensabili per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, per raggiungere i propri obiettivi sia personali sia professionali.
La mancanza di tali skills socio-emotive può causare, in particolare nei giovani, l’instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta agli stress.
Di seguito, le definizioni riprese dal documento dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, bollettino n. 1 del 1992 Skills for life – esse rappresentano il fulcro di ogni programma di prevenzione, mirato alla promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti, ecco qua l’elenco:
- Capacità di prendere decisioni (Decision making): competenza che aiuta ad affrontare in maniera costruttiva le decisioni nei vari momenti della vita. La capacità di elaborare attivamente il processo decisionale, valutando le differenti opzioni e le conseguenze delle scelte possibili, può avere effetti positivi sul piano della salute, intesa nella sua accezione più ampia.
- Capacità di risolvere i problemi (Problem solving): questa capacità, permette di affrontare i problemi della vita in modo costruttivo.
- Pensiero creativo : agisce in modo sinergico rispetto alle due competenze sopracitate, mettendo in grado di esplorare le alternative possibili e le conseguenze che derivano dal fare e dal non fare determinate azioni. Aiuta a guardare oltre le esperienze dirette, può aiutare a rispondere in maniera adattiva e flessibile alle situazioni della vita quotidiana.
- Pensiero critico : è l’abilità ad analizzare le informazioni e le esperienze in maniera obiettiva. Può contribuire alla promozione della salute, aiutando a riconoscere e valutare i fattori che influenzano gli atteggiamenti e i comportamenti.
- Comunicazione efficace : sapersi esprimere, sia sul piano verbale che non verbale, con modalità appropriate rispetto alla cultura e alle situazioni. Questo significa essere capaci di manifestare opinioni e desideri, bisogni e paure, esser capaci, in caso di necessità, di chiedere consiglio e aiuto.
- Capacità di relazioni interpersonali : aiuta a mettersi in relazione e a interagire con gli altri in maniera positiva, riuscire a creare e mantenere relazioni amichevoli che possono avere forte rilievo sul benessere mentale e sociale. Tale capacità può esprimersi sul piano delle relazioni con i membri della propria famiglia, favorendo il mantenimento di un’importante fonte di sostegno sociale; può inoltre voler dire esser capaci, se opportuno, di porre fine alle relazioni in maniera costruttiva.
- Autocoscienza : ovvero sia riconoscimento di sé, del proprio carattere, delle proprie forze e debolezze, dei propri desideri e delle proprie insofferenze. Sviluppare l’autoconsapevolezza può aiutare a riconoscere quando si é stressati o quando ci si sente sotto pressione. Si tratta di un prerequisito di base per la comunicazione efficace, per instaurare relazioni interpersonali, per sviluppare empatia nei confronti degli altri.
- Empatia : é la capacità di immaginare come possa essere la vita per un’altra persona anche in situazioni con le quali non si ha familiarità. Provare empatia può aiutare a capire e accettare i “diversi”; questo può migliorare le Interazioni sociali per es. in situazioni di differenze culturali o etniche. La capacità empatica può inoltre essere di sensibile aiuto per offrire sostegno alle persone che hanno bisogno di cure e di assistenza, o di tolleranza, come nel caso dei sofferenti di AlDS, o di disordini mentali.
- Gestione delle emozioni : implica il riconoscimento delle emozioni in noi stessi e negli altri; la consapevolezza di quanto le emozioni influenzino i comportamento e la capacità di rispondere alle medesime in maniera appropriata.
- Gestione dello stress: consiste nel riconoscere le fonti di stress nella vita quotidiana, nel comprendere le tensioni dovuti ai cambiamenti dell’ambiente o dello stile di vita e agire in modo da controllarli o meglio saperli gestire.
L’apprendimento può verificarsi o attraverso l’esperienza diretta oppure indirettamente, osservando e modellando le proprie azioni su quelle di altri in cui ci si identifica, o attraverso la formazione di abilità legate alla situazione specifica, come l’autovalutazione, che rafforza la fiducia di essere in grado di attuare un determinato comportamento.
La scuola rappresenta il contesto più appropriato per l’insegnamento delle Life Skills Education, per le seguenti ragioni:
- l’importante ruolo svolto nei processi di socializzazione
- il raggiungimento della quasi totalità della popolazione infantile e giovanile
- la possibilità di utilizzare infrastrutture esistenti, senza costituire nuovi e costosi servizi
- l’esperienza e la preparazione degli insegnanti
- l’elevata credibilità della scuola per i genitori e la comunità
- la possibilità di verificare l’efficacia delle LSE nell’ambito della valutazione dell’apprendimento.
La scuola rappresenta, quindi, il luogo ideale dove gli individui possono imparare a sviluppare le abilità verso un comportamento adattivo e positivo che li renda capaci di affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana e dotarli di buoni strumenti formativi che permettano loro di orientarsi con competenza ed efficacia per proteggersi e promuovere le proprie competenze a livello individuale e sociale, rafforzando la loro capacità di assumersi responsabilità.
Le life skills non si propongono come un “pacchetto” aggiuntivo per gli insegnanti, ma come uno strumento in grado di valorizzare l’azione didattica, in quanto promuovono le competenze psicosociali degli studenti.
Si riportano i benefici della LSE nei progetti di educazione alla salute:
- promozione attiva dell’autostima degli studenti
- miglioramento delle relazioni quotidiane tra personale scolastico e studenti e tra studenti stessi
- riduzione dei problemi comportamentali nelle classi
- miglioramento del rendimento scolastico
- aumento della frequenza scolastica
- riduzione dei comportamenti violenti
- minor richiesta di consulenze specialistiche
- miglioramento dei rapporti tra genitori e figli
- miglioramento delle relazioni tra scuola, famiglia e comunità territoriale
- promozione della salute e del benessere del personale scolastico
- maggiore collaborazione con esperti del territorio
- sviluppo all’interno della scuola di servizi che promuovono salute e non solo.
L’OMS considera che la fascia di età ottimale per l’apprendimento di tali competenze sia quella compresa tra i 6 e i 16 anni, in cui gli eventuali comportamenti a rischio di salute non sono ancora consolidati.
Life skills education e obiettivi scolastici nella scuola di base
- Pensare criticamente
- Esprimere opinioni con sicurezza
- Essere motivato
- Assumersi responsabilità
- Avere valori e atteggiamenti chiari
- Saper cooperare con gli altri
- Instaurare e mantenere buone relazioni
- Avere uno stile di vita sano
Life skills education e apprendimento nella scuola di base
- Essere consapevoli dei propri punti di forza e debolezza
- Essere consapevoli delle proprie aspettative
- Stabilire obiettivi a breve termine che siano misurabili
- Riconoscere i propri risultati
- Valutare il proprio apprendimento personale e professionale
- Riconoscere il proprio ruolo per la crescita personale, la motivazione, il coinvolgimento, l’impegno, l’assunzione di responsabilità.